Il tanto contestato scudo fiscale, proposto dal ministro per l'economia Giulio "Mister Condono", Tremonti, che permetterà il rimpatrio dei capitali detenuti illegalmente all'estero con il pagamento di un'imposta una tantum del solo 5%, più l'estensione dei benefici al falso in bilancio e ad altri reati tributari e fiscali dei quali viene dunque prevista la non punibilità e la totale assenza di controllo; era in votazione ieri alla camera.
Provvedimento, quello dello scudo fiscale che ha creato più di un commento sdegnato da parte del mondo politico italiano e seria preoccupazione in ambito europeo, presso gli organi competenti per l'economia, riguardo il rischio latente (ma nemmeno troppo) di collegamento con attività di tipo illegale, di stampo anche mafioso, come nel caso del riciclaggio di denaro.
Ebbene, dopo tutta una serie di polemiche e commenti scandalizzati da parte dell'opposizione (ma dobbiamo ancora chiamarla così?), il tanto vituperato scudo ce l'ha fatta, è passato.
Contando la forza dei numeri del governo Berlusconi sembrerebbe un fatto ampiamente prevedibile, peccato che poi, si scopra che gli assenti nelle file del governo siano stati 35 (buona parte di An, probabilmente legata a Fini) e che sarebbe stato possibile un clamoroso ribaltone, una clamorosa bocciatura del provvedimento.
Peccato anche, che poi si scopra che in parlamento le cosiddette "opposizioni" siano in difetto di ben 29 deputati, 22 del PD, 6 dell'UDC, 1 per l'IDV.
Paradossale inoltre che il provvedimento sia passato solo con 20 voti di scarto a favore, segno evidente che sarebbe bastato molto poco e un'attenta lettura dei meccanismi elettivi in aula, per bocciare quest'insulto legislativo.
Un'insulto legislativo che come al solito premia i disonesti, i mafiosi, gli evasori fiscali, i più ricchi nei confronti dei meno abbienti.
Ebbene, vediamola la lista dei magnifici 29, nel dettaglio dei cognomi:
PD
Ileana Argentin, Paola Binetti, Gino Bucchino, Angelo Capodicasa, Enzo Carra, Lucia Coldurelli, Stefano Esposito, Giuseppe Fioroni, Antonio Gaglioni, Dario Ginefra, Oriano Giovanelli, Gero Grassi, Antonio La Forgia, Marianna Madia (assente perché si è dovuta sottoporre ad un importante accertamento medico), Margherita Mastromauro, Massimo Pompili, Fabio Porta, Giacomo Portas, Sergio D'Antoni (quest'ultimo ha reso noto che la sua assenza era dovuta alla necessità di sottoporsi a ricovero urgente per accertamenti medici presso la clinica universitaria Sant'Orsola Malpighi di Bologna) e Linda Lanzillotta, Giovanna Melandri, Lapo Pistelli (tutti e tre impegnati a Madrid per seguire, per conto del Partito Democratico e del gruppo parlamentare che aveva autorizzato la missione, i lavori del Convegno «Global Progress Conference».
UDC
Francesco Bosi, Amedeo Ciccanti, Giuseppe Drago, Mauro Libè, Michele Pisacane, Salvatore Ruggeri
IDV
Aurelio Misiti
Come vedete solo cinque del gruppo sono i "giustificati" e solo due per apparenti seri motivi di salute, il numero quindi, se la matematica come si dice, non è un'opinione, era comunque sufficiente (24 contro 20) escludendo anche i giustificati, per bocciare il provvedimento.
Già si levano voci indignate dagli stessi partiti, per le defezioni dei loro eletti, ma sembrano decisamente insufficienti di fronte ad un'episodio così importante e incredibilmente imbarazzante per gli stessi partiti coinvolti.
E se Franceschini si spertica nel lanciare minacciosi propositi punitivi nei confronti dei ""disertori", Casini tace e Di Pietro, nonostante anch'esso abbia una defezione tra le sue fila, gioisce e incalza, sentendosi sempre più l'unico in diritto di poter fregiarsi dell'appellativo di "oppositore" vero al governo Berlusconi.
In una situazione così disastrata a sinistra del governo si sente sempre più la mancanza di una reale alternativa di sinistra contro l'indistinto pout pourrì bipolare del parlamento italiano.
Possibile che dopo il successo della Linke in Germania, dei partiti della CDU in Portogallo, sempre più forti e in condizioni di erodere voti ai socialdemocratici, in Italia non sia possibile fare lo stesso?
L'appello è tutto per gli elettori del PD, a mutare voto, a investire in un futuro oltre il governismo, pena la scomparsa della democrazia nel nostro paese, con la complicità della cosiddetta "sinistra", termine che se accostato a certi parlamentari dell'opposizione; appare sempre più come un "non sense".
sabato 3 ottobre 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento