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sabato 10 ottobre 2009

Non avevamo bisogno d'Altro. Sansonetti e la pedofilia.


La notizia, che ha suscitato scalpore nei meandri della sinistra extraparlamentare, ma è quasi passata sotto silenzio nei media nazionali anche per via di tutta la serie di notizie di rilevanza superiore uscite in settimana, dal disastro di Messina al Lodo Alfano etc., è una di quelle che fanno accapponare la pelle.
Il prode Sansonetti, definito simpaticamente e non a torto da Alessandro Robecchi sul Manifesto, Sansonetti Gonfiabile, ne combina un'altra delle sue.
Pazzesco!
Direbbe dal suo blog.
Anche noi lo diciamo, pazzesco, pazzesco che uno come lui sia anche direttore di un giornale.
Ma non ormai per il suo atteggiamento cronico da "anima bella della sinistra", da soprammobile televisivo per tutte le stagioni, memorabili infatti alcune sue comparsate di contraltare a  Berlusconi in cui in maniera fasulla dovrebbe ribattere al premier ma invece gli fornisce assist per risposte in cui magnificarsi...
No, nulla di tutto ciò.
Molto peggio.
L'argomento scottante infatti è la pedofilia.
Sull'edizione dell'Altro di domenica scorsa infatti in prima pagina campeggiava un bell'articolo di tale Mario Gamba a favore della "pedofilia consensuale", un articolo che si definiva unica voce fuori dal coro (e per fortuna) nel marasma indistinto di accuse piovute in questo caso sul pedofilo di turno, Roman Polanski, per un rapporto sessuale avuto nel 1977 con una tredicenne.
Bimba-ragazza evidentemente edotta verso i piaceri del sesso, perchè consenziente.
E qui casca l'asino, secondo Gamba, se un minore partecipa all'atto per sua stessa volontà, il problema non si pone più, anzi il rapporto può perfino essere gioioso, se lo si affronta "con gentilezza".
E poi se la ragazzina lo facesse con un coetaneo non sarebbe lo stesso?
Al prode Gamba consigliamo una bella doccia fredda.
Ammesso che a tredici anni si possa accedere con frequenza e autonomia ad una vita sessuale normale, personalmente dubito, che si possa avere piena consapevolezza riguardo la propria vita sessuale.
Sappiamo tutti benissimo come il sesso ugualmente alla vita sia frutto dell'esperienza, e come spesso i primi rapporti siano soltanto "approcci insoddisfacenti" in attesa di una maturità sessuale che va di pari passo con il normale sviluppo psicofisico.
Come si può quindi pensare che un tredicenne sia in una condizione di uguaglianza rispetto ad un adulto di quarant'anni?
Se anche e nel caso ci fosse un reciproco affetto e il minore fosse consenziente, come si può pensare che il livello di comprensione dell'atto sia lo stesso?
Come si può pensare che non ci sia un'evidente condizionamento da parte dell'adulto?
Ma lasciamo stare e fermiamoci qui con le disquisizioni etico morali.
Quel che più sconcerta è che Sansonetti da direttore del giornale, abbia permesso la pubblicazione di un articolo del genere con tanta leggerezza ed evidentemente, ammesso che il buon Sansonetti nemmeno legga gli articoli che pubblica sulla sua testata, sia evidentemente consenziente su certe tematiche.
Che Sansonetti  fosse ambiguo riguardo una sua "predilezione" per i bambini, in molti lo sapevano tra i suoi colleghi, già ai tempi di Liberazione e in molti erano pronti a giurare che prima o poi la "questione sarebbe uscita fuori".
Inutile dire lo sconcerto e lo scompiglio che la notizia ha creato in Sinistra e Libertà, che non aveva certo bisogno, oltre ai già grossi problemi che ha, di un supplemento di polemiche.
Tutti hanno isolato Sansonetti, ma non sono mancati velenosi scambi di accuse sopratutto verso la parte dei vendoliani, colpevoli di essere "troppo aperti" a certe tematiche.
Certo è, che Sansonetti rimane bravissimo nel far parlare di se, per amenità e stupidaggini, come nel caso, ai tempi, della prima pagina di Liberazione dedicata alla vittoria di Vladimir Luxuria al noto programma televisivo "L'isola di famosi" che suscito ilarità negli avversari politici e polemiche in Rifondazione Comunista.
"Amenità" che diventano pericolosissime quando si parla dei diritti dell'infanzia, amenità di cui in Sinistra e Libertà farebbero volentieri a meno.

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