E se la magnitudo della scossa è stata effettivamente sopra la media del livello di guardia, non si può dire che sia stata una scossa di eccezionale devastazione.
Vari sismologi internazionali, sopratutto di paesi come il Giappone e la California, sono stati concordi nel dire che una scossa sismica di simile entità, in altre nazioni non avrebbe causato simili danni ne tantomeno morti.
Come avrete già capito, quindi, le cause di tale devastazione sono da imputare prevalentemente allo stato precario di tante infrastrutture, anche molto moderne, che evidentemente non hanno rispettato le precauzioni antisismiche necessarie che dovrebbero tutelare i cittadini di un paese così critico come l'Italia.
E se può essere comprensibile la difficoltà di ammodernare le strutture di una nazione "antica", come l'Italia, piena di centri storici e borghi, rimane molto più difficile da capire, come, edifici di importanza pubblica e determinanti in una situazione critica, come un ospedale, subiscano ugualmente danni, diventando inagibili proprio in un momento in cui sarebbero d'importanza fondamentale.
E' quello che è successo dopo il terremoto all'Aquila.
Un progetto quello dell'ospedale aquilano, molto tribolato, con spese di capitale pubblico ingenti, e vari appalti a società diverse per concludere un lavoro mai di fatto, terminato.
Ultima società a beneficiare dell'appalto, una sorta di "specialista" degli ospedali e delle infrastrutture statali, come Impregilo.
Chi è Impregilo?
E' la più grande multinazionale dell'edilizia italiana,una delle più grandi a livello mondiale.
Un colosso che in Italia pare si sia aggiudicato diversi appalti per vari ospedali, tra cui l’ospedale di Lecco, l’Istituto Oncologico Europeo di Milano, l’ospedale di Modena, quello di Careggi di Firenze, quello di Poggibonsi, quello della Versilia, l’ospedale di Destra Secchia e inoltre, ospedali a Cerignola e Menaggio...
Oltre poi ad aver partecipato allo scandalo dei rifiuti di Napoli e del loro smaltimento, dove avrebbe dovuto provvedere alla costruzione dell'inceneritore di Acerra in cui si sarebbero dovute bruciare le famigerate "ecoballe", poi rivelatesi invece "non smaltibili" perchè piene di materiali potenzialmente pericolosi.
Stessa impresa che ha avuto la fortuna di vincere uno degli appalti più grandi di tutti i tempi sul territorio italiano e cioè, quello del ponte sullo stretto di Messina.
Basterebbe questo a insinuare dubbi su quest'impresa di "intoccabili" che sparge devastazione non solo in Italia, ma sopratutto nel mondo, come potete anche leggere in questo link.
E invece pare, che proprio Impregilo potrebbe essere uno dei "contractor" possibili per i progetti delle nuove centrali nucleari sbandierate ai quattro venti da ministro Scajola.
Bene, Impregilo, non è che l'emblema di un "modus operandi" da sempre in vigore in Italia e che caratterizza il nostro paese da sempre.
Quel modo di fare le cose "aggirando" la legalità, quel modo di fare da "furbetti" siano del "quartierino" o del "calcestruzzo", un modo di procedere costantemente al limite della legalità, che arriva su, fino al presidente del consiglio, ex imprenditore edile di successo, che ora usa termini come "new town" per risolvere il problema della tabula rasa abruzzese.
Un modo di vedere le prospettive abitative, spesso solo dal punto di vista del profitto, ed ecco allora la proposta dell'allargamento del 20/30% della superficie abitativa delle nostre case, come soluzione alla "crisi".
Sembra proprio il terremoto abruzzese, da questo punto di vista, una punizione di stampo "biblico".
La mano del terremoto ha "archiviato" per ora i propositi del governo in fatto di espansione, un governo pieno di esponenti che hanno condonato nella loro precedente parentesi legislativa, migliaia di abitazioni, grazie a leggi ad hoc.
Ma fino a quando?
Sappiamo tutti che la memoria dell'italiota e assai corta.
Il messaggio che passa costantemente però, è quello dell'impunità, dove si condona e quindi si "perdona" il trasgressore, così come si intercede per l'impreditore coinvolto nello scandalo di turno, che spesso esce di scena dopo processi farsa, comunque con la sua bella buonuscita in tasca, nel silenzio dalle cronache nazionali.
Quello che rimane a parte le macerie, sono i morti.
Quelli dell'Abruzzo, di Perugia, di Sarno, della scuola di San Giuliano, dell'Irpinia...
Distruzione, morte, tante "tabule rase".
Un' unica distesa vuota, che si protrae negli anni, nei decenni, cancellando tutto, famiglie, case, città.
Un grande spazio vuoto.
Beh, da qualche parte le dovranno pur costruire le "New Town"...
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