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giovedì 16 aprile 2009

San Franceschini. Il Cantico dei fatti e delle opinioni

Il giorno dopo lo "stop" a Vauro e i rimproveri ufficiali a Santoro, si raccolgono i vari commenti sulla vicenda.
Se dalla parte del PDL, ovviamente le reazioni sono compatte e uniformi e si avvalgono di toni forti, a tratti anche vergognosi; sul fronte del "centro- centro- sinistra", parlamentare si muovono timide difese.
Vi cito qui, pari pari le dichiarazioni del segretario del PD e di alcuni esponenti di quel partito prese dal sito del Corriere della Sera di ieri:

"Secondo il segretario del Pd Dario Franceschini, che chiarisce di non apprezzare il giornalismo proposto da Annozero, è inaccettabile qualsiasi provvedimento di censura nei confronti della trasmissione di Santoro. «A me quella trasmissione non piace molto - ha detto Franceschini poco prima della decisione dei vertici Rai -, mi sembra che lì ci siano troppe persone che pensano di avere la verità in tasca, comunque. Però non è che le cose che non piacciono debbano essere censurate. Va rispettata la libertà di informazione, il servizio pubblico è a disposizione di tutti. Legittime le critiche a Santoro, ma non possono essere presi provvedimenti sanzionatori». Anche Paolo Gentiloni, responsabile Comunicazione del Pd, critica invece la decisione della Rai: «La strada burocratico-disciplinare imboccata lascia sconcertati. È assurdo pensare di affrontare problemi editoriali con provvedimenti censori. È ancora più inspiegabile che tali provvedimenti riguardino la satira. Critiche e discussioni sui programmi di Santoro sono più che legittime, ma non possono dar luogo a iniziative di questo genere».

Riguardo a queste dichiarazioni ovviamente non si può che essere d'accordo sul tema "del diritto di critica" e della "libertà d'espressione", ma quello che almeno a me, sconcerta, è il giudizio che Franceschini e Gentiloni danno della trasmissione.
Anno Zero non piace.
Mi domando io, ma perchè?
Anno Zero è un programma di parte.
Può darsi, come tanti ahimè, in Italia.
Ma ha un grosso pregio come trasmissione televisiva, quello che è, nonostante si sappia benissimo come la pensano il conduttore e gli autori o i collaboratori del programma di Raidue, il presentare i fatti nella sua forma originaria, scarna, aiutando lo spettatore a capire, senza condizionamenti, le dinamiche di un fatto di cronaca.
E questo, guardate, è un caso ormai raro nel giornalismo italiano.
I "fatti" sono scomparsi, vinti dalle più malleabili "opinioni".
Opinioni, che spesso collimano sempre più con gli interessi dei centri di potere, politici, economici, o di settore.
Ecco perchè il PD e Franceschini e il povero Gentiloni (All'ex Ministro alle Telecomunicazioni vorrei chiedere: ma la legge sull'anti Trust? Dov'è finita? Tardi ormai per parlare di informazione libera se non si è fatto nulla per difenderla quando si sarebbe potuto) non riescono a digerire Santoro e Anno Zero, semplicemente perchè Anno Zero come da programma libero qual'è, rivolge critiche verso tutto l'estabilisment politico, nessuno escluso.
In Italia non si è più abituati a questo, semplicemente.
Ecco che allora Anno Zero "non piace molto" e a Franceschini "sembra che lì ci siano troppe persone che pensano di avere la verità in tasca".
Guardate la mia non è polemica spiccia, è solo una riflessione di metodo, Franceschini dice che la trasmissione non gli piace, perchè presenta "una sua verità".
E' ovvio, ognuno di noi porta la propria opinione individuale e soggettiva, anche inconsciamente, ma quello che presenta Anno Zero, non è questo, ma bensì i fatti di cronaca che noi siamo troppo spesso abituati a considerare opinioni, nel "ping pong mediatico" in cui da una parte all'altra i presi in causa si ribattono discorsi su discorsi.
Tralasciando appunto, come si suol dire in gergo, "il nocciolo" della questione, il fatto di cronaca.
Enzo Biagi, che era un grande giornalista, non a caso intitolò quella sua bellissima "pillola" d'informazione e riflessione giornalistica, pre TG1 di qualche anno fa, proprio con il nome de "Il Fatto".
Santoro e Anno Zero, non piacciono semplicemente perchè non fanno questo esercizio utilitaristico e i nostri politici, ormai assuefatti al teatrino delle ribattute, della dichiarazioni in risposta, della bagarre mediatica, non riescono più a capirlo, non vedono neppure ciò che loro stessi dovrebbero commentare, difendere/attaccare.
Ovvero quei "fatti" per cui loro stanno lì, e davanti a cui, "dovrebbero rappresentare" il loro elettorato, ognuno con le sue idee, quelle sì, soggettive.
Fanno invece un'esercizio inutile di "autoconservazione", parlano tra loro escludendo la realtà vera, reale, degli accadimenti giornalieri.
Escludendo l'oggettività di alcuni fatti, come ad esempio lo stato delle abitazioni abruzzesi e di alcuni centri di utilità pubblica come gli ospedali, crollati miseramente, oppure che si sia ignorato per mesi il cosiddetto "sciame sismico", o anche che se fosse già stata in vigore il nuovo piano casa del governo, probabilmente con un'espansione edilizia delle case, "autocertificata", i morti e la devastazione sarebbero stati sicuramente di più.
Quel che si vede sono solo le vignette di Vauro, che in quanto vignettista e quindi autore satirico dovrebbe poter dire ciò che vuole, senza filtri, senza censure, portando la sua opinione.
Si scambiano insomma, i fatti per le opinioni, come non a caso diceva in un bel libro di qualche anno fa, proprio Travaglio.
I fatti scompaiono di fronte alle parole vuote di una politica ammuffita e autoreferenziale.
Che appena ha interessi comuni, si scopre identica, indipendentemente dalla collocazione dei suoi membri nell'arco parlamentare e sono emblematici gli accordi di questi giorni tra PDL e PD sul referendum a proposito del sistema elettorale, in cui con "un colpo di mano", si tenta di accorpare lo stesso alle elezioni europee per guadagnare il quorum, e su cui la Lega si è espressa negativamente, suscitando molte polemiche.
Anche perchè nel caso passasse il sì, cancellerebbe, rafforzando il sistema maggioritario i piccoli partiti, espressione della democrazia e di tutte le voci di un paese.
Questo è un fatto.
L'opinione è che si può essere favorevoli o meno al motivo del referendum.
Franceschini che ne direbbe?
Questo: "Berlusconi ci tiene tanto a far sapere che lui comanda ma poi ogni volta si piega ai ricatti di Bossi".
Ovvero un bel niente, come vedete, arriva l'opinione di Franceschini su Berlusconi.
Il fatto è sparito, il teatrino riparte, eliminando ogni oggetto estraneo disturbante dal meccanismo, sia un fatto o una persona.
Adesso è toccato a Vauro, in futuro a chi?
In tutti i casi, nessuno verrà difeso, crocifisso sull'altare della libera informazione (!), nel silenzio dei fatti, sovrastato dal brusio delle inutili opinioni.




4 commenti:

  1. A me sconcerta che si facciano tavole rotonde per dibattere la parte finale di un evento, tutti scordano la "causa" e apparentemente si sbranano sull'effetto.
    Franceschini avrebbe fatto una figura migliore se fosse stato zitto, alla stregua della Finocchiaro a Ballaro'.
    Piu' guardo il panorama del PD, piu' si radica l'idea che continuero' a restare una extraparlamentare di sinistra.
    Cio' non toglie che se devo dare il mio apporto alla lotta per la liberta' di essere ed esprimersi, non mi tiro indietro.
    Tina

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  2. Condivido.
    Anch'io in effetti sono "extraparlamentare", dato che non voto per il PD e mai lo farò.
    Quello che mi fa tristezza è che ci sia ancora una massa di "adepti" che indipendentemente da quello che fa il "leader" in pectore, digeriscono tutto.
    Salvo poi ridacchiare compiaciuti quando si parla del premier attuale e lo si tiene in castagna in trasmissioni proprio come Anno Zero..
    Insomma coerenza zero...

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  3. A prescindere che non ho visto la trasmissione...pertanto non posso esprimere un giudizio per adesso su quanto mostrato da Santoro..mi piace in generale la trasmissione, proprio perchè non risparmia nessuno per quanto possibile. Mi permetto di dare un giudizio sulla vignetta di Vauro che pur splendido e da me stimato vignettista satirico....non mi è per niente piaciuta....ma questi sono giudizi personali e tali devono rimanere da parte di tutti.....

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  4. Sabina (babi sei tu?), in effetti la vignetta di Vauro era sul filo del rasoio, ma credo fosse chiaro che il tono era dispiaciuto e la vignetta era solo riflessiva, non mirava alla risata, anzi...
    Vauro forse ha sottovalutato il fatto che noi toscani siamo abituati da sempre ad uno humor sarcastico e nero...il resto degli italiani un po' meno...

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