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giovedì 6 agosto 2009

Ru486 Obiezione!Di coscienza.


In questi giorni, la premiata ditta del dolore Chiesa Cattolica, ne partorisce (è proprio il caso di dirlo) una delle sue.
Predica dopo la scomunica invocata qualche giorno fa, anche il ricorso all'obiezione di coscienza nei confronti dell'uso del farmaco Ru486.
Cos'è Ru486?
Se non lo sapete, è la "nuova" pillola abortiva per cui, una donna in gravidanza può decidere di interrompere la gestanza grazie ad essa, fino al secondo mese.
Immediata la "levata di scudi" di alcuni degli esponenti del Vaticano e degli organi di stampa ad esso legati contro la pillola abortiva.
Un medicinale che in Italia è una novità assoluta, mentre nell'UE e in molti altri paesi del mondo è ormai in uso da più di vent'anni.
La pillola infatti nasce in Francia, nel 1980, per merito del ricercatore francese Emile Etienne Baulieu che scopre una molecola che si rivela un potente anticoncezionale.
Pochi anni dopo, su pressione del governo francese, la pillola arriva all'uso comune e la casa produttrice, oltre che detentrice dei diritti della scoperta, rilascia il prodotto nel 1988.
Dal 1990 in poi, anche in altri paesi mondiali, viene concesso l'uso del farmaco, a partire dagli USA.
E' incredibile come, un medicinale d'uso comune da un ventennio in tutto il mondo, sia in Italia oggetto, attualmente, nell'anno 2009, delle più aspre polemiche.
Personalmente credo che la risposta sia semplice e scontata, la pillola Ru486 è un problema nel nostro paese per il semplice fatto, che esiste un'istituzione potentissima come il Vaticano.
Ma se ciò non stupisce, quello che mi sconcerta sono certi inviti, che alcuni degli esponenti più importanti della chiesa come nel caso del cardinale Angelo Bagnasco, non si stancano di ripetere, con preoccupante leggerezza.
"Cresca l'obiezione di coscienza contro la pillola Ru486".
Parole gravissime che nascondono dietro un'opinione, l'omissione di un diritto, che è quello di cura di un paziente o semplicemente quello di accettare la volontà di una persona, di un individuo.
Insomma il cardinale Bagnasco si appropria dei corpi e dei diritti degli altri e ne dispone come meglio crede.
Rimane infatti in questa disquisizione, fuori, un elemento di fondamentale importanza, il diritto di scelta della donna.
Non c'è da stupirsi, da sempre per la chiesa, la donna non è che una "serva" di una voontà superiore, sia merce di scambio, come nel vecchio testamento, madre/contenitore di una volontà divina, o semplice accessorio dell'uomo, una "costola" per l'appunto.
Ecco che allora un aborto diventa più grave di uno stupro se si parte dal presupposto che la donna, gravida, diventa elemento passivo del concepimento.
Poco importa se l'aborto clinico o magari una gravidanza costrittiva mettono a repentaglio la vita di una potenziale madre, in questo quadro la donna da soggetto diventa oggetto, senza possibilità di scelta.
Una posizione fascista e assolutamente anticristiana.
Non si capisce perchè un'istituzione religiosa debba decidere per tutti, atei e non, di altre fedi spirituali o magari per quale motivo voglia sostituirsi all'unico (nel caso esista!) in grado di poter dare giudizi sopra ogni parte, dio stesso.
Ma se queste in fondo sono solo schermaglie verbali, dato che poi di fatto il medicinale ormai è stato approvato come idoneo e quindi somministrabile dall' Agenzia Italiana del Farmaco, ciò che è preoccupante, è l'azione che la chiesa cattolica fa sulle istituzioni mediche, in cui si annidano, pare, sempre più "obbiettori di coscienza" addirittura 7 su 10, che si rifiuterebbero quindi, nel caso di una tale richiesta, di prescrivere tale farmaco.
Rispetto a un numero così alto di "obiettori" sorgono poi inquietanti dubbi su come si arrivi a tale decisione, possibile siano tutti convinti cattolici?
Possibile che nessuna di queste persone senta di decidere per chi gli sta di fronte, negandogli il diritto personale di scegliere cosa fare della propria vita e del proprio corpo?
Possibile che il Vaticano possa fare pressioni in istituzioni che non gli competono, allungando le mani e "piazzando" al loro interno poi specialisti suoi aficionados?
Una domanda sola vorrei fare al cardinal Bagnasco, ma non è il perdono una delle virtù cristiane più importanti?
Allora perchè, nel caso che un aborto sia uno sbaglio, non lasciar decidere alla donna di poter sbagliare?

5 commenti:

  1. La chiesa odia noi donne per una sola ragione, nel suo mondo maschile e un Dio maschio anche lui, si ostina a ripetere che la vita e' volontà di Dio, noi donne siamo la prova provata che la vita nasce nei nostri uteri, siamo le padrone del futuro e non tutte se ne rendono conto, si chinano supine al grande imbroglio.
    Tina

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  2. Se leggi poi i dieci comandamenti nella loro versione integrale ebraica non semplificata come quella cattolica, il decimo comandamento recita così:

    "Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare sua moglie, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo"

    Come vedi la donna è sempre considerata un essere inferiore all'uomo dato che il comandamento si rivolge al sesso maschile (dice moglie, non marito) e in più è trattata come un semplice oggetto o proprietà quale una casa, un bue, un asino...etc
    La chiesa cattolica nonostante i secoli che sono passati conserva questa visione maschilista patriarcale e la posizione sull'aborto ne è conferma...

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  3. Li conosco, dopo le ferie farò un post sul tema, un portatile non e' l'ideale per digitare senza far pensare che sto scrivendo in Croato.
    Buona domenica

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  4. Eppure a me pare una mezza vittoria. E' stata davvero una vittoria laica, oppure di uno scontro tra potenti lobby? Chiesa contro farmacisti?

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  5. @ Tisbe...
    Non per essere il solito disfattista..ma secondo me la seconda che hai detto..
    :)
    Diciamo cmq che sì, in effetti è anche una mezza vittoria anche se in ritardo di 21 anni...

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