"La stagione dell'Amore viene e va, i desideri non invecchiano con l'età", cantava nel 1983 Franco Battiato nell'album "Orizzonti perduti".
A guardare quest'immagine, con il testo, che scorre cantato dall'artista siciliano, all'ascolto, parebbe davvero che la canzone sia stata scritta per questo incredibile passaggio della politica italiana a sinistra.
Che sia davvero possibile riunire gli ex "fratelli coltelli" della sinistra minoritaria?
Aldilà di enfatiche immagini c'è di che essere cauti.
Molto dipenderà da fattori esterni alla Federazione dalla Sinistra e a Sinistra Ecologia e Libertà.
Come al solito i pesi decisivi che faranno muovere la bilancia, saranno altri, materializzandoli politicamente si chiamano Partito Democratico e UDC.
Tutto passa per la candidatura a Presidente della Regione Puglia, in cui, il PD, nelle ultime settimane ha dato prova di schizofrenia e pericolosa disunità, impantandosi in più di una posizione e tirando fuori dal cilindro più di un candidato dopo lo stop degli iscritti alla candidatura unica di Emiliano.
I quotidiani di questi giorni, ironizzano sul nome del candidato nuovo(?) Boccia che di fatto tanto nuovo non è, dato che fu all'epoca delle scorse regionali pugliesi, già candidato e sconfitto dal governatore uscente, Vendola, appunto.
Un nome tirato fuori dal cilindro di fatto solo per "bocciare", "Nikita", così ben visto anche da diversi elettori del PD in Puglia e pericoloso antagonista a due candidati un po' "debolucci", come Emiliano, già sindaco di Bari e appunto Boccia.
In tutto questo scenario, cala l'ombra di una corte serrata al partitino più in voga dell'arco parlamentare, l'UDC di Casini, strattonato da più parti sia dal PDL che dal PD.
Partito Democratico, che con l'occhio lunghissimo, mira a preparare l'imbarco di Casini in una eventuale alleanza per le prossime elezioni politiche, che se il governo Berlusconi reggerà, saranno nel 2013.
Una tattica per uscire da un'alleanza a braccetto dell'IDV, alleato "impossibile", vera spina nel fianco, di un partito come quello Democratico, in pericolosa discesa ma sopratutto perennemente in confronto con la linea "dura" dell'Italia dei Valori nei confronti dell'arcinemico Berlusconi.
Appare chiaro dunque, che nel caso in Puglia e in altre regioni venga imbarcato l'UDC, un'eventuale alleanza, sui contenuti, per le prossime regionali, diverrebbe impossibile con la Federazione della Sinistra e vedrebbe, nonostante quest'ultimo non sia contrario ad alleanze "allargate", estromesso Vendola che sappiamo bene, quanto sia restio a tirarsi indietro riguardo l'esercizio del potere.
Si prospetterebbe un clamoroso traghetto, quasi una "love boat" che potrebbe vedere, nel caso Vendola "mollasse" (o venisse mollato) il PD, sostenuto trasversalmente anche dalla Federazione della Sinistra di PRC-PDCI-Socialismo2000, in una "reunion" anti litteram" al congresso del 2008 di Rifondazione Comunista.
Sapete, ormai bene tutti, come il sottoscritto la pensi, sull'uomo "nuovo" della sinistra Nichi Vendola.
Lo ritengo il maggior (se non proprio l'unico) responsabile della deleteria scissione avvenuta nel PRC, così come è impossibile non vedere certe sue zone d'ombra di ambiguità politica o tanto meno dimenticare come, il nostro, abbia tentato di soffocare il PRC con "cammellamenti vari" e colpi di mano più o meno diretti prima di abbandonare la nave tra le polemiche, in favore di un nuovo soggetto-scorciatoia prima movimentista poi di fatto svelato per quello che era, solo un cartello elettorale.
Senza il leaderismo di Vendola forse, oggi avremmo una sinistra extra PD più forte, presente al parlamento europeo e in pesante divenire di fronte alla stasi programmatica del PD.
Partito Democratico, visto da Vendola, sempre come unico e solo interlocutore possibile, che poi, a conti fatti sa fare quello che da sempre lo "stalinismo" di certi vecchi dirigenti (sopratutto di origine pugliese) sanno fare meglio, ovvero i propri interessi.
Scaricato da D'Alema, che lo ha strumentalizzato in tutte le maniere possibili sin dai tempi del congresso di Rifondazione, nel tentativo, quasi riuscito di cancellare l'alternativa reale al PD, o anche di delegittimare Veltroni a capo del partito (tentativo riuscitissimo), il governatore pugliese si trova emarginato nella difficile situazione politica, di dover decidere come e dove stare.
Basteranno le primarie del PD ad aiutarlo in questa per niente difficile scelta?
Vendola in caso di sconfitta, minaccia come al solito di "fare le valigie", autosostenendosi in una candidatura in cui cercherebbe la sponda (possibilista) di Ferrero e della Fed. della Sinistra.
A che prezzo?
Un prezzo sicuramente alto, vista la dismissione del progetto Sinistra Ecologia e Libertà, mai partito veramente.
Riusciranno quindi i nostri eroi a fare il cosiddetto "passo indietro"?
Pare proprio di sì, "l'amaro calice" è già pronto, tra i mugugni degli elettori delle minoranze di entrambi gli schieramenti.
Personalmente, credo che in fondo, se Vendola, si svincolerà veramente senza ambiguità dal PD, l'unica strada possibile, sarà quella di un suo sostegno in Puglia, anche da parte della Federazione della Sinistra, per non ripetere l'incredibile situazione delle europee in cui due nani si accapigliano per non soccombere, soccombendo invece entrambi, perchè schiacciati dallo sbarramento elettorale.
Mettendo per un attimo da parte rancori e travasi di bile passati.
A condizione però di una presa di coscienza del governatore uscente, rispetto al livello completo delle regionali prossime di marzo, in cui posizioni ambigue del suo partito non saranno più tollerate.
Ma sopratutto che gli "orizzonti perduti", tanto cari al documento congressuale firmato ai tempi di Rifondazione Comunista dallo stesso Vendola, come dice Battiato, "non si scordano mai"(sopratutto se servono a cancellare con poesia, un partito) ma nemmeno "ritornano mai"...
giovedì 7 gennaio 2010
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non mi pare che che una politica di avvicinamento a vendola , di questo si tratta , ci porti molto lontano , anzi ci allontana dagli elettori . in molti dicono che dove sarà vendola , non ci saranno loro . il v, è uno che non dice mai l 'ultima frase convincente , si lascia sempre la scappatoia . come si può considerarlo affidabile . ma possibile che venga considerato in puglia come un grande governatore ? con tutti gli scandali che sono successi a lui non prima non è mai arrivato niente all ' orecchio . è il politico che insieme a bertinotti ha le maggiori responsabilità nell ' ultima scissione .
RispondiEliminaSono d'accordo con te Paolo.
RispondiEliminaCome vedi dal post, poi, personalmente Vendola non è un personaggio, sopratutto dopo parecchie spiacevoli vicissitudini che stimo, politicamente.
Non gli perdonerò mai, l'attentao al PRC, così come i personalismi che hanno ridotto insieme al precedente padre padrone Bertinotti, la sinistra oltre PD, esangue e ai minimi storici.
Ne potrei aggiungere altre di più pesanti ma mi fermo qui.
Detto ciò, bisogna anche prendere atto di due cose:
La prima è il carisma di Vendola, che ancora oggi seduce in Puglia e al Sud migliaia di elettori
La seconda è che un'altro capitolo come le europee, dove due formazioni simili, si sono presentate divise, difficilmente sarà digerito dall'elettorato sfiduciato della sinistra minoritaria.
Sicuramente è vero, nei partiti, molti iscritti, sopratutto le minoranze ritengono le alleanze, "cedimenti moderati" a qualcuno e qualcosa, a scapito della "purezza delle posizioni".
Un'inghippo ideologico che a parer mio porterà però da poche parti se non metabolizzato, prima o poi.
Anche perchè, conosco moltissime altre persone, al di fuori dei partiti che votano PRC, di opinione opposta, disillusi, che non hanno intenzione più "di sprecare il loro voto" (una nenia ormai alle mie orecchie) dando la loro preferenza a partiti perennemente con vocazione minoritaria e scissionista.
Sostenere per la Fed. della Sinistra Vendola in Puglia, potrebbe invece essere positivo se e solo se, nessuno si farà prendere da facili fibrillazioni, Sinistra Ecologia e Libertà è un capitolo chiuso, la piattaforma unica della nuova sinistra è la Federazione, a cui tutti possono aderire.
Questo deve essere il terreno di "scambio" a mio avviso, su cui devono puntare i leader della Fed.