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venerdì 1 ottobre 2010

Vendola, Berlusconi e Don Luigi Verzè. Incroci pericolosi e facili entusiasmi.

Un Nichi Vendola in buona forma, ieri sera, ad Anno Zero, miete consensi quando "rimbrotta" il sempre fedele al Fascismo, Ignazio La Russa.
Tanto che, come al solito, il governatore pugliese, viene ampiamente condiviso in social networking e blog, tra i soliti commenti entusiastici.
In apparenza tutto bene, il leader di Terlizzi, grande comunicatore e lanciatissimo nella corsa sotto traccia delle primarie di coalizione, "buca lo schermo", come suo solito con frasi immaginifiche, prese da ambiti distanti dalla politica e rielaborate con "poesia".
In rete però, che si sa, è strumento potente e ingestibile, non tutti sono abbagliati dal carisma dell'ex leader di SEL, vi sono infatti, anche schiere di contestatori che tra le pieghe del web, hanno dato vita ad un singolare confronto tra "pro" e "contro" Nichi Vendola.
Tutto nasce da una serie di articoli, di un giornale online, ItaliaTerraNostra, diretto da Gianni Lannes, che mesi fa, lanciò quella che è una bomba giornalistica ancor oggi, destinata a fare polemica ancora a lungo nel tempo.
La polemica parte dall'avvallo della giunta pugliese di un progetto assai discutibile di sinergia pubblico-privato nel campo della sanità.
E' stato infatti approvato, con delibera della Regione Puglia (qui il link diretto), il progetto che permetterà, alla fondazione San Raffaele, di Milano, di costruire il più grande centro di ricerca e cura, specializzato in oncologia nel sud Italia, più precisamente a Taranto.
Fin qui, niente di interessante.
Quello che salta agli occhi e fa sobbalzare di stupore, sono le connessioni tra Regione ed ente privato.
Difetti, da come si legge nella delibera (in un primo momento "smarrita" perchè non pubblicata sul sito regionale), la Regione Puglia, stanzierà una cifra introno ai 100 milioni di euro, per un progetto che sarà sì patrimonio della Regione stessa, ma sarà di fatto gestito dalla fondazione privata del San Raffaele, clinica milanese molto chiaccherata con a capo il religioso Don Luigi Verzè.
Un'operazione priva di gara d'appalto pubblico, (per sveltire le lentezze burocratiche di appalti pubblici etc. dice Vendola) che "vola sopra" le teste dei pugliesi, in maniera antidemocratica, se si pensa che i soldi, sono comunque fondi pubblici.
La fondazione San Raffaele poi, insieme al suo fondatore sono altri elementi da dibattito che danno adito e fiato alla più dure critiche.
Infatti, il fondatore della clinica milanese del San Raffaele del Monte Tabor è un personaggio molto discusso per i suoi intrecci con la politica e i vari capi d'imputazione a suo carico dalla tentata corruzione alla truffa, per non dire dei suoi rapporti privilegiati con alcune talpe del SISMI come Pio Pompa.
Ma la cosa che colpisce ancora di più è il rapporto privilegiato che da sempre Don Luigi Verzè, ha con Silvio Berlusconi, fin dagli inizi, fin dai tempi di Edilnord (vedi qui:Don Luigi Verzè), rapporti talmente stretti e amicali, da indurre il sacerdote ad appellare Berlusconi con parole sempre generose, come quando defini, il Cavaliere di Arcore - "Lui è l'uomo della divina provvidenza che salverà l'Italia" -  e ancora, - "Berlusconi mi ha chiesto di farlo campare fino a 150 anni e lui pensa che arrivando a 150 anni metterà a posto l'Italia - , un legame che insomma, è sempre fatto di reciproci scambi d'affetto (e di favori...), come quando lo stesso Don Verzè, è arrivato in soccorso di Berlusconi nel momento del suo divorzio "pubblico" da Veronica Lario.
Berlusconi ha risposto partecipando a quasi tutte le cerimonie di inaugurazione dei vari centri del San Raffaele o ai compleanni del religioso, in una sorta di ossequiosa serie, di riverenze mediatiche.
Già questo basterebbe a far storcere il naso a molti, evidentemente lo stomaco del governatore pugliese è così forte, da riuscire ad andare oltre.
Ma c'è dell'altro.
Silvio Berlusconi non solo è amico del fondatore del San Raffaele, ma è addirittura socio in affari di Verzè.
Tanto da detenere, un pacchetto di azioni della società "MOLMED", (acronimo di molecular medicine), la stessa società che vede nel suo consiglio di amministrazione il vicepresidente del nuovo San Raffaele del Mediterraneo (in divenire) Renato Botti e che in un intreccio di nomi tra la società e le fondazioni del San Raffaele di Milano e del Mediterraneo, in cui figurano Luigi Berlusconi (figlio minore di Silvio, maggiore azionista di Molmed s.p.a), Ennio Doris (presidente Banca Mediolanum, sempre gruppo Fininvest, ovviamente e consigliere del San Raffaele di Milano), fino ad arrivare al Ministro della Sanità Ferruccio Fazio, anch'esso con doppio e triplo incarico, nel San Raffaele (Direttore dei Servizi di Radioterapia) di Milano e presidente del San Raffaele di Cefalù.
A capo di tutte le varie fondazioni, Don Luigi Verzè.
Insomma gli scambi di "effusioni" non si limitano tra Berlusconi e Don Verzè solo al lato "umano" ma anche a quello imprenditoriale (dettagli qui: Berlusconi e il San Raffaele), tanto da far venire seri dubbi sull'operazione.
Quel che è certo, facendo una sintesi brutale è che Silvio Berlusconi, in qualche maniera, seppur indirettamente, beneficerà di quei fondi pubblici per suoi servizi privati connessi alla ricerca oncologica.
Di fronte a ciò, nemmeno Vendola stesso poteva non rispondere e preso in causa, si è affrettato tramite la redazione del suo sito internet personale a rispondere ad una serie di domande proposte dallo scomodissimo Lannes, in una serie di 24 quesiti sull'affare San Raffaele (qui le risposte: risposte alle 24 domande).
Se alcune possono essere anche plausibili seppur molto generiche e vaghe, ci sono pericolosi scivoloni, come nella risposta 10, dove con un laconico e sintetico "No", Vendola risponde, che non è al corrente del fatto che Don Verzè e Berlusconi sono soci in affari nelle varie fondazioni.
Sarebbe interessante chiedere, al governatore pugliese, ora che lo sa, che ne pensi...
Così come, si sottrae ad un confronto, proposto dal giornalista, in un faccia a faccia con lui, con le testuali parole "non ho grande stima".
Un po' poco per uno che si definisce "l'Obama bianco" .
Intanto centinaia di fan e contestatori si scontrano sui social networking e si aprono altre falle nell'operato di Nicola Vendola da Terlizzi, come sugli inceritori, o i "tagli" alla sanità pubblica a Lecce.
il carisma di Nichi copre anche le falle programmatiche, ma non per tutti.
Spuntano video in cui, un governatore nervoso, elude le domande di un qualche elettore critico, con risposte velenose, "su domande tendenziose" che preferirebbe non sentirsi rivolgere..(vedi video)
Intanto nel mondo dei media "tradizionali", della TV e della carta stampata, nemmeno i più bravi giornalisti d'inchiesta, si domandano se sul progetto del San Raffaele del Mediterraneo, che nascerà a Taranto (vicino all'Ilva, ironia della sorte) non ci siano delle ombre sospette...forse perchè sia a "destra" che a "sinistra" tutti ci guadagnano?
Chissà...
I "ping pong" dei talk show d'attualità politica continuano imperterriti nel gioco del "muro contro muro", "polo contro polo", salvo poi, dopo la contesa, ritrovarsi da "buoni sportivi" per un caffè al bar a discutere amabilmente, come tra amici.
Vendola dopo lo "scontro" con La Russa, ad esempio, non perde tempo per attaccare Berlusconi, ne contesta la leadership dopo il voto di fiducia, ne decreta con dichiarazioni perentorie, la fine politica, ormai certa.
Salvo poi, in Puglia, finanziarlo con i soldi della Regione...
Diceva Giosuè Carducci nel 1883 a proposito di certi politici:

“Trasformismo, brutta parola a cosa più brutta. Trasformarsi da sinistri a destri senza però diventare destri e non però rimanendo sinistri.

A voi riflettere e fare le giuste proprie personali considerazioni...

2 commenti:

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  2. Emblematico vedere, come, quando si accusa direttamente il "leader" si abbassi pesantemente il voto dell'articolo in questione, segno che la realtà è dura da digerire...

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