In risposta a Ida Dominijanni sul Manifesto del 20/07/10
Sono francamente sconcertato dall’articolo di Ida Dominijanni di martedì 20 luglio sul Manifesto.
Non tanto per le posizioni che essa, nel suo articolo espone che come al solito sono opposte alle mie.
Rimango perplesso su come, ormai, ci sia una tendenza ad introiettare il modo di fare politica dell’avversario senza opporvi nessuna resistenza mentale, ne alcuna riflessione profonda.
Non mi aspetterei tutto ciò da chi per sua natura ha nel proprio “dna giornalistico” il sano "germe" della critica.
Nell’articolo infatti, non si legge nessuna ambiguità, nessun interrogativo, di fronte all’operazione politica che in questi giorni, il governatore Vendola ha lanciato, con la sua candidatura a leader del “centrosinistra” per le prossime elezioni politiche del 2013.
Le stesse critiche, che nel 2008, ho sentito lanciare riguardo Bertinotti e il “bertinottismo”, sulle scorciatoie politiche pre e post “Arcobaleno” e su certi metodi “verticistici” di fare politica, vengono ora taciute di fronte ad una delle svolte più personalistiche che la politica italiana ricordi dai tempi della prima “discesa in campo” di Berlusconi in poi.
Mai che intervenga un dubbio, mai che vi sia una perplessità nel ragionamento della Dominijanni sul “delfino” di Bertinotti, Nichi Vendola; ciò che non andava bene per il primo pare invece, sia addirittura salvifico nel secondo.
La Dominijanni, in un articolo davvero acritico e palesemente sbilanciato nei confronti di “Nichi”, si arrischia pure a vedere nel sistema proporzionale l’unico modo possibile per fermare ciò che pare destinato per volontà superiore alla vittoria, un sistema elettorale che “spersonalizzerebbe la competizione”, contro “l’uomo politico più vecchio d’Occidente.
Improvvisamente il sistema elettorale proporzionale, diventa ben peggiore della “porcata” Calderoli, se serve a bloccare il “ciclone Nichi”.
Un ciclone che parte “dal basso”, con un progetto politico “nuovo”, oltre i vecchi partiti “paludati”, che accentra sulla persona del governatore pugliese tutta l’attenzione, lui da solo, contro la “nomenklatura della vecchia politica”, tra slogan emozionali quanto generici, molto simili alla comunicazione pubblicitaria.
Rimane davvero difficile non vedere, in questa operazione del governatore pugliese, pericolose similitudini con l’avversario politico, lo stesso Vendola, indirettamente svela quest’aspetto quando parla di battere un uomo ormai troppo vecchio “vittima del suo sistema”, un sistema che evidentemente è stato interiorizzato da Vendola stesso, che con queste parole pare , parli più di una “successione” all’avversario che di una “sconfitta” dello stesso.
Insomma il “berlusconismo” ha intriso l’Italia a tal punto che non si può far a meno delle sue meccaniche per battere “l’originale”, che non può che essere battuto da una figura capace di prenderne il posto e quindi di incarnarne alcuni aspetti, “Canis canem edit”, direbbero i latini.
Di ciò non si avvede la Dominijanni, o perlomeno non fa menzione nel suo articolo forse anch’essa sedotta dal “Desiderio”, che si sa, “quando parte può arrivare dove vuole”, ma proprio perché prodotto da un impulso irrazionale, non ha certo in dote il dono dell’obbiettività.
giovedì 22 luglio 2010
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Quelli del "manifesto", da mo' che si sono giocati quella poca o molta credibilità che avevano. Se ancora ingannano dei compagni è per quel titoletto "giornale comunista" che da tempo fa a pugni con quanto ci scrivono dentro.
RispondiEliminaCiao
RispondiEliminaE' vero che bisogna essere onesti nella critica e cercare di prendere in considerazioni tutti i punti, io però sinceramente non vedo all'orizzonte nessun leader al di là di Vendola. Credo però che si dovrebbe lavorare ad un vero e proprio partito che rappresenti la sinistra, che metta al primo posto nel programma il lavoro, la costituzione, i diritti, la giustizia e la democrazia. Sembrano cose banali ma sono quelle in pericolo in questo momento.
Le reazioni di ieri dei dirigenti del pd dovrebbe farci capire che con quel partito non ci sarà mai una vera opposizione
un saluto
Grazie dei commenti, a tutti e due.
RispondiEliminaRispondo al primo, sulla questione "Manifesto".
Il Manifesto, che io considero una delle migliori testate italiane, con alcune tra le penne migliori e più "pungenti", ha per informazione di un amico, sostenitore e azionista, problemi per una serie di faide interne che purtroppo bloccano "l'indipendenza" (se così si può dire) politica del giornale stesso.
Tra chi propende per la federazione della Sinistra, chi per SEL, chi ama Vendola, e chi lo "odia", il prezioso foglio, da sempre, punto di critica indipendente a sinistra.
Se fate caso infatti, di politica italiana, oltre il PD, spesso sul Manifesto, non si fa (volutamente) menzione.
Peccato, per un giornale che ha sempre fatto da pungolo alla sinistra italiana.
Noto poi con molto fastidio, da lettore (dis)affezionato, che personaggi come Rossana Rossanda e altre grandi menti critiche di quel gruppo interno al PCI (Ingrao stesso) propendano così sfacciatamente per Vendola.
Mi domando se coloro che negli anni 70 criticavano il PCI, partito sicuramente ingessato, istituzionalista, ma di sinistra e sopratutto ancora progetto "incisivo", non abbiano perso la verve giovanile, sedotti anche loro, da un tipo di politica da avanspettacolo, prodotto della nostra società "berlusconizzata".
Un peccato insomma, anche se non credo si possa dire che "inganni i compagni".
Certo è, che se continua così, ho paura che diventerà l'ennesima testata inutile...
@ Ernest
RispondiEliminaIl punto è questo, io nella politica non vedo nessun bisogno del "leader" di turno.
Non siamo ai tempi del "culto della personalità" di staliniana memoria.
Il fatto che oltre Vendola, non ci sia nulla, la dice paradossalmente lunga su come, la politica italiana a sinistra sia scarna di contenuti e prospettive.
Vendola si spinge ancora più oltre, scarica il "partito" SEL, disprezza i vecchi compagni della Federazione definiti "un cimitero", vuole "sparigliare" le carte nel PD senza farne parte, con una autocandidatura, prima di un programma, una coalizione e un accordo politico.
Mi sembra un comportamento politicamente ambiguo ed irrensponsabile, incentrato sull'unico obbiettivo perseguito, da Nichi, quello della "presa" del potere.
Infatti il"cerchiobottismo" degli ultimi tempi, rende, se possibile ancora più evidente la posizione di Vendola, una posizione non conflittuale rispetto ai poteri forti...
Le dichiarazioni su CL, Vaticano, Fiat etc, sono a mio avviso sconcertanti...ma ne parlerò più ampiamente in un prossimo post dedicato.
Grazie ancora del commento